Noi siamo gli anelli interdipendenti di una catena virtuosa.
Ricordo di aver trascorso del tempo in cucina con mia nonna quando ero bambino.
Come molte persone, questi ricordi, radicati nella cucina locale, rurale e familiare, mi hanno portato a sviluppare una passione per i prodotti, i sapori e le consistenze fin dalla più tenera età.
Questo background ha creato una solida base su cui evolvere.
Anche se alla fine degli anni ’90 ho avviato la mia prima attività da solo in uno studio di 47 m2 a Haguenau, il nostro successo è frutto di un vero e proprio lavoro di squadra.
La storia della Fourchette des Ducs è stata costruita grazie ai preziosi consigli e al supporto del mio socio, Serge Schaal, e al recupero di un sito ricco di storia, sulle orme di Ettore Bugatti, che è classificato come monumento storico supplementare.
L’edificio presenta anche intarsi di Charles Spindler e lampade da parete e oggetti disegnati appositamente da René Lalique.
Il successo si basa su opportunità e incontri, ma anche sulla disciplina e, soprattutto, sul desiderio di condividere e trasmettere.
Il nostro duo si è presto trasformato in un quartetto e nel 2002 abbiamo ottenuto la nostra prima stella Michelin.
Nel corso degli anni abbiamo migliorato il locale e, nel 2005, abbiamo ottenuto una seconda stella.
Da un edificio classificato come monumento storico “notevole”, lo abbiamo trasformato in un luogo di eccellenza gastronomica.
C’è un equilibrio da raggiungere tra tradizione e innovazione, ma è anche importante non avere paura di aprire nuove strade.
Sono convinto che la gastronomia possa essere un vero e proprio catalizzatore di cambiamenti, un modo per unire le persone intorno a valori condivisi.
La gastronomia è molto più di un semplice piacere da gustare, è un modo per comunicare, creare legami sociali e promuovere valori positivi.
Siamo sensibili alle iniziative della comunità e diamo valore alle relazioni umane.
Consapevoli che le nostre aziende possono essere degli ascensori sociali, facciamo tutto il possibile per sostenere i giovani talenti nei loro obiettivi e nelle loro ambizioni.
Insieme, abbiamo costruito un ecosistema incentrato sulle persone.
L’affidabilità del nostro personale è una fonte di serenità per il locale, per il team e per i nostri clienti.
Siamo convinti che il cibo attiri le persone e il servizio le faccia tornare!
Siamo tutti anelli interdipendenti di questa meravigliosa catena virtuosa che è la ristorazione: ristoratori, produttori, artigiani, negozianti, consumatori e così via.
È altrettanto rivelatore del clima, della produzione locale e della vita socio-politica.
È una vetrina per i nostri terroir e abbiamo persino il potere di far rivivere prodotti scomparsi facendoli conoscere al mondo.
In Alsazia, la nostra identità culinaria è radicata nei nostri geni.
La nostra missione è quella di celebrare la diversità culinaria e riconoscere che ogni cultura ha un contributo prezioso da dare al nostro patrimonio gastronomico comune.
Sono stato felice di sapere che la Guida Michelin avrebbe trasferito la cerimonia di assegnazione delle stelle in questa regione.
Con il sostegno dei miei colleghi, abbiamo presentato una domanda per ospitare la cerimonia in Alsazia. Lo scorso marzo, per 48 ore, abbiamo potuto mostrare tutto il potenziale della nostra regione ai 680 chef stellati provenienti da tutta Europa che hanno partecipato all’evento, permettendo loro di scoprire le ricchezze del nostro terroir, della nostra cultura e della nostra gastronomia.
Per questo anno eccezionale, abbiamo anche organizzato degli eventi per sostenere i giovani talenti e offrire loro delle opportunità di assistenza finanziaria.
Dietro le stelle della Guida Michelin, ci sono emozioni, storie umane, know-how e una prodigiosa spinta sociale.
So bene quanto ci si possa elevare dal nulla!
Tutto questo contribuisce alla notorietà della nostra regione, che beneficia di una reputazione mondiale e di ricadute dirette sul turismo, che rappresenta già 57.000 posti di lavoro e l’8% del PIL locale!
