Epifania, l'eredità di una festa reale

Post from 22 Gennaio 2025

Le origini dell'Epifania e la Galette des rois

Ogni anno, l’Epifania ci offre l’opportunità di condividere un momento di convivialità intorno alla famosa galette des rois e alle sue varianti regionali. Che sia fatta con frangipane, brioche o frutta candita, ogni versione è una testimonianza della ricchezza e della diversità del nostro patrimonio gastronomico, intorno a questa celebrazione di tradizioni e simboli secolari.

L’Epifania ha origine nella religione cristiana, dove segna la visita dei Magi – Melchiorre, Gaspare e Baldassarre – che vennero a onorare Gesù bambino con preziosi doni d’oro, incenso e mirra.

Celebrata il 6 gennaio, questa festa evoca il riconoscimento della nascita di Cristo e della sua influenza oltre i confini di Israele. Tuttavia, il legame tra l’Epifania e la condivisione di un dolce risale a ben prima dell’era cristiana, alle tradizioni pagane dell’antica Roma.

Dai Saturnalia all’Epifania

Durante i Saturnalia, le grandi feste romane che celebravano il solstizio d’inverno, veniva condivisa una torta speciale per celebrare l’abbondanza e la fine dell’anno. Queste celebrazioni includevano pasti sontuosi, scambi di regali e inversioni di ruoli sociali, con gli schiavi che diventavano “re per un giorno”. Un fagiolo, nascosto nella torta, veniva usato per designare un re temporaneo, una tradizione che è sopravvissuta nei secoli fino a diventare un elemento chiave della moderna galette des rois.

Questa usanza pagana, ricca di giochi e inversioni di ruoli sociali, è sopravvissuta ai secoli ed è stata trasformata sotto l’influenza cristiana per diventare parte della festa dell’Epifania.

Allo stesso modo, tra i Celti si celebravano in questo periodo le feste che segnavano il passaggio dall’inverno alla primavera. Questi riti includevano spesso offerte di cibo e simboli legati al sole, ricordando l’importanza della luce in queste culture agricole.

L'Epifania in diversi paesi

Sebbene la festa sia universale, le sue espressioni variano da paese a paese:

In Spagna,

L’Epifania, conosciuta come Día de los Reyes (Giorno dei Re Magi), è uno dei giorni più attesi dell’anno. In questo giorno i bambini ricevono i loro doni, che simboleggiano quelli portati dai Magi a Gesù. Vengono organizzate sontuose parate, note come Cabalgatas, con carri decorati che trasportano i Re Magi.

(Immagine: Cabalgatas de Madrid

In Italia,

la figura della Befana, una donna anziana che assomiglia a una strega benevola e che distribuisce dolci ai bambini buoni e carbone agli altri. Questa tradizione unisce credenze pagane e cristiane.

Nei paesi ortodossi come la Russia e la Grecia,

L’Epifania è più strettamente associata al battesimo di Cristo nel Giordano. Cerimonie di benedizione delle acque e processioni caratterizzano questo giorno, riflettendo l’importanza dell’acqua come simbolo di purificazione e vita.

La venuta di Gesù nel mondo

Con l’avvento del cristianesimo, l’Epifania fu istituita per commemorare la manifestazione di Gesù al mondo. Nel Vangelo secondo Matteo, i Magi provenienti dall’Oriente, guidati da una stella, giungono a Betlemme per adorare Gesù bambino. Gli offrono doni ricchi di simbolismo:

L’oro, simbolo di regalità, riconosce Gesù come re.
L’incenso, utilizzato nei riti religiosi, afferma la sua divinità.
La mirra, una resina utilizzata per l’imbalsamazione, preannuncia il suo sacrificio e la sua morte.

Sebbene il Vangelo non specifichi il numero o i nomi di questi Magi, la tradizione cristiana li ha identificati come tre re: Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, che rappresentano rispettivamente l’Europa, l’Asia e l’Africa, i tre continenti conosciuti all’epoca. Queste figure incarnano l’universalità del messaggio di Gesù, accessibile a tutte le nazioni.

L’evoluzione della festa dell’Epifania

Dal Medioevo in poi, l’Epifania ha incorporato tradizioni popolari che variavano da regione a regione. In Francia, l’usanza di “tirare i re” apparve nel XIVᵉ secolo. Questa pratica prevede la condivisione di una galette contenente un fagiolo. Chi trova il fagiolo diventa re o regina per quel giorno. In alcune regioni è stata aggiunta una “parte di povero” riservata alla prima persona bisognosa che si fa avanti.

Il fagiolo, un oggetto da collezione

In origine, il fagiolo era un semplice fagiolo, infilato con discrezione nella torta per designare il re o la regina del giorno. Ma nel corso del tempo questo modesto simbolo è stato trasformato in un vero e proprio oggetto d’arte.

Già nel XIXᵉ secolo, i fornai sostituirono il fagiolo vegetale con figurine di porcellana, aprendo la strada a una nuova tradizione che sarebbe piaciuta agli amanti dell’originalità e della raffinatezza.

Questi piccoli e delicati pezzi, spesso realizzati a mano, sono disponibili in un’incredibile varietà di temi e stili, che riflettono sia lo spirito del tempo che l’immaginazione degli artigiani.

Personaggi storici, animali, monumenti iconici, eroi delle favole o anche creazioni ispirate a grandi artisti: ogni collezione racconta una storia e celebra un universo specifico.

Alcune panetterie e pasticcerie offrono addirittura chicchi in edizione limitata, trasformando ogni galette in una vera e propria caccia al tesoro.

Il mondo delle fave ha dato vita a una curiosa comunità: i fabofili. Per questi collezionisti, la fava è un pezzo di patrimonio, un’opera d’arte in miniatura da conservare ed esporre.

Alcuni di essi sono rari, come le edizioni in metallo prezioso o le creazioni uniche in ceramica firmate da artisti famosi, che possono raggiungere prezzi impressionanti all’asta o nei circoli dei collezionisti.

Le case prestigiose si sfidano a colpi di inventiva per sedurre gli intenditori. Alcune includono chicchi a forma di piccoli lingotti d’oro o offrono serie esclusive in collaborazione con marchi o designer famosi.

Questi pezzi, prodotti in quantità limitate, suscitano senza dubbio curiosità e desiderio e spesso fanno decollare le vendite. In effetti, il fagiolo, un tempo umile ai margini delle celebrazioni pagane e poi cristiane, è diventato anche il frutto del marketing sotto le vesti della grazia.

Perché il Presidente della Repubblica non può avere i fagioli?

C’è un curioso aneddoto che riguarda la galette des rois presidenziale. Ogni anno i panettieri francesi offrono una galette gigante al Palazzo dell’Eliseo, ma è sempre priva di fagioli.

Il motivo? Sarebbe inopportuno che il Capo di Stato diventasse “re” per un giorno.

Questa tradizione illustra la preoccupazione per il protocollo legata alla neutralità repubblicana e all’uguaglianza simbolica.

Galette o brioche? Una questione di regione

La galette des rois alla frangipane è predominante nel nord della Francia, ma nel sud è la brioche des rois ad essere condivisa. Questo dolce a forma di corona è cosparso di frutta candita e zucchero perlato, che ricordano i gioielli di una corona. Questa distinzione regionale riflette le influenze culinarie locali: la ricchezza burrosa del nord contrasta con la leggerezza dei sapori del sud. Queste tradizioni resistono e spesso danno vita a dibattiti appassionati tra le regioni.

 

Una tradizione che supera i confini

Se l’Epifania è particolarmente conosciuta in Francia, viene festeggiata anche altrove, con varianti altrettanto gustose. In Spagna, il “Roscón de Reyes” assomiglia alla brioche dei re, mentre in Svizzera il “Dreikönigskuchen” è un pane dolce a forma di fiore. Queste diverse interpretazioni sottolineano le origini europee del festival e la sua capacità di riunire gli epicurei. Che tu sia un fan della galette al frangipane, della brioche des rois o della tourte des rois alsaziana, la cosa più importante è condividere questo momento di convivialità e golosità.

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